05
Set
da ZerOttoNove
di Giuseppe Apone |
Siamo nei confini delle grandi produzioni di pomodoro, l’Agro Nocerino-Sarnese più precisamente sui terreni vulcanici alle pendici dei Monti Lattari. Qui Carlo D’amato insieme a Paolo Graziano, con l’azienda “I sapori di Corbara”, hanno inseguito con grande tenacia il loro sogno: riprendere e rivalutare la coltivazione del pomodoro di Corbara, detto anche Corbarino.
Carlo e Paolo conoscono bene le qualità chimiche ed organolettiche del pomodoro a forma di lampadina della loro terra. Ricco principalmente di carotenoidi come il licopene e betacarotene, tra gli antiossidanti più attivi e quindi antitumorali, e ricco di pectina, una proteina che ha la sua principale caratteristica nell’amalgamarsi ai cibi. Inoltre sanno che il pomodoro di Corbara ha una bassissima acidità ed un alto tenore zuccherino.
Qualità organolettiche queste derivante da vari fattori come il tipo di terreno, vulcanico e quindi pieno di Sali minerali; il tipo di coltivazione, in montagna e senza essere innaffiato, prende acqua solo dagli agenti atmosferici. Perciò quando si parla del Corbarino lo si definisce “figlio del fuoco e della terra”. Inoltre a differenza degli altri pomodori quello di Corbara viene protetto dal sole. Esistono infatti coltivazioni all’interno di pergolati di viti o coperti da alberi da frutto.
Vent’anni fa, Carlo e Paolo consci di queste potenzialità, quando le coltivazioni di questi pomodori venivano abbandonate perché non remunerative, cominciano un’opera di costante convincimento nei confronti dei loro compaesani, animata dalla passione e dalla convinzione che, tornare a coltivare quel prodotto originario della loro terra, avrebbe dato i suoi frutti. Così mentre i contadini di Corbara si adoperavano al recupero dei terreni Carlo dava vita ad un vero e proprio laboratorio per lo studio del pomodoro di Corbara che si è poi trasformato nell’azienda artigianale “I sapori di Corbara”.
Le premesse dell’azienda erano quelle di promuovere, con tutte le difficoltà derivanti dai limiti del nostro territorio, l’acquisizione di nuovi spazi di mercato, oltre che coinvolgere altri settori collegati allo stesso prodotto. Difficoltà rese ancora più evidenti dalle numerose varietà di pomodori coltivate in tutta la Campania, considerata per l’appunto la patria naturale e storica del pomodoro. Ma si può ben dire che l’azienda riesce in pieno nel suo intento. Oltre che dare nuovamente vitalità economica al paese riesce a trasformare il pomodoro di Corbara in un prodotto di nicchia e ricercatissimo.
Ormai richiesto da più parti del mondo l’azienda “I Sapori di Corbara” ottiene anche l’incoronamento “tecnico” dal Gambero Rosso. Infatti le prove di assaggio degli esperti portano al primo posto l’azienda come miglior produttore di conserve da pomodoro. Un giusto tributo per il Corbarino che ancora si coltiva in maniera tradizionale, senza serre, senza acqua, a testimonianza che le cose genuine e fatte con passione alla fine danno i loro frutti.
Anche questo “figlio del fuoco e della terra” è un’eccellenza salernitana.